Chiaro: l´estratto conto di Adrian Mutu non può muovere a compassione nessuno. Quelli coi problemi in banca sono altri. Ma il Chelsea e quella multa da pagare sono un incubo per il giocatore, un problema per la Fiorentina e una preoccupazione in più per i tifosi. La storia è nota. E dopo la sentenza poco se ne è parlato poco, anche per far stare tranquillo il fenomeno. Di certo la gente adesso si chiede cosa accadrà. La sentenza del Tas porta dritti alla prima linea di confine: entro il 15 settembre gli avvocati del giocatore rumeno dovranno presentare ricorso al tribunale confederale elvetico, che sarà chiamato a emettere un verdetto su eventuali vizi di forma della sentenza di appello del Tas. La casistica dice che su 39 casi sottoposti ai giudici, solo in un caso è stata data ragione a chi aveva ricorso. E´ quasi come sperare in un 6 al superenalotto. Ma intanto passa del tempo. Tre, quattro mesi. E questo per la Fiorentina è ciò che conta di più. Prandelli e i dirigenti sono convinti che se dovessero arrivare brutte notizie queste non arriveranno prima di dicembre (e a quel punto c´è sempre il mercato di gennaio).
Il segnale dato dalla Fifa, che ha accolto in pieno la richiesta del Chelsea, è chiaro: Il calciatore è un dipendente. Di lusso, ma sempre dipendente. Un modo per consegnare qualche arma in mano alle società, troppo spesso inermi davanti alle speculazioni dei procuratori o ai comportamenti non professionali dei giocatori (Mutu fu squalificato per uso di cocaina nel 2004 e quindi licenziato dalla società inglese).
Ma nessuno però sembra tener conto del fatto che a questa vicenda la Fiorentina è completamente estranea, anche se poi una eventuale squalifica del giocatore andrebbe a intaccare il suo patrimonio e non certo quello della Juve, la società con cui il rumeno si accordò a squalifica terminata.
Ieri Prandelli ha caricato il suo fenomeno: «Non so se potrà giocare fin da subito. Ma di sicuro una volta in campo trasformerà tutta la rabbia in estro e voglia di gol». La Fiorentina, insomma, resta vicina al suo fenomeno. Per correttezza. E anche perché deve difendere un patrimonio economico e tecnico importante. Ieri la società non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali per confermare o smentire la tesi che racconta di un interesse immediato per Pandev, pronto ad arrivare a Firenze già lunedì, ultimo giorno di mercato, per via di una possibile squalifica di Mutu, che potrebbe fare subito i conti con la richiesta di risarcimento esecutivo da parte del Chelsea. Fuori dall´ufficialità la società nega questa eventualità, che d´altra parte smentirebbe la linea annunciata dallo stesso Andrea Della Valle. «Faremo di tutto per aiutare Adrian», aveva detto il presidente, che potrebbe contattare Platini alla ricerca di una mediazione con Abramovich (un "patteggiamento" potrebbe rendere la sanzione più umana senza intaccare il senso politico della sentenza). Intanto l´Associazione calciatori si schiera col rumeno («Mutu non sarà solo nella sua battaglia» ha dichiarato Grosso). Aggiunge a Radio Blu il presidente del Tas Mino Auletta: «Credo che sia un´ipotesi remota il fatto che Mutu possa essere squalificato se non paga la multa entro il 31 agosto». Va ricordato che il rumeno potrebbe anche chiedere il permesso alla Fifa per ricorrere alla giustizia ordinaria. Difficile che arrivi un sì, ma in quel caso i tempi si allungherebbero ancora.