Sebastien Frey: 8,5. Una stagione semplicemente da incorniciare la sua. Sia in campionato che in Coppa Uefa decisivo con le sue parate e con i suoi interventi. Un punto fermo in questa Fiorentina, uno dei migliori portieri d’Europa. Dove può migliorare? Forse nelle uscite. Ma il voto è altissimo e l’obiettivo è quello di tenerselo stretto. Vlada Avramov: 6,5. Reattivo quando viene chiamato in causa. Contro la Lazio una parata decisiva. Bravo, non era facile. Cristiano Lupatelli: 5,5. Difficile giudicarlo. Qualche buona apparizione alternata a qualche grave incertezza. Sufficienza di stima. Per Kroldrup: 7. Una delle liete sorprese di questa stagione. Dopo l’annata scorsa, insufficiente, risponde alle critiche con ottime prestazioni. Difficile ricordare una gara completamente sbagliata da parte sua, tanto che Prandelli lo utilizza spesso e volentieri per gran parte della stagione preferendolo a Dainelli. Dario Dainelli: 6,5. Una stagione tormentata. La pubalgia non gli ha praticamente mai dato tregua e anche le prestazioni ne hanno risentito. Poco utilizzato nella seconda parte di stagione. Poteva dare di più. Ma i guai fisici non lo hanno sicuramente aiutato. Alessandro Gamberini: 8,5. Il migliore della difesa. Il giocatore che più è migliorato da quando è arrivato a Firenze. Una sicurezza, un leader. Uno da nazionale anche se Donadoni, difficilmente, lo porterà agli Europei. Cattivo e modesto al tempo stesso. Alessandro Potenza: 5,5. Utilizzato pochissimo. Sparisce per tutto l’arco della seconda parte di stagione. Che ha fatto? Sarà ceduto. Manuel Da Costa: ng. Tomas Ujfalusi: 7,5. Che professionista. Gioca da terzino per la prima parte di stagione. Poi torna centrale e dimostra grandissima qualità. Un peccato perderlo, ma va rispettato per la sua scelta di vita. Fa la differenza in Italia e soprattutto in Europa. L’ultimo a mollare, sempre pronto a stringere i denti nonostante le tante fatiche. In bocca al lupo Tomas. Manuel Pasqual: 5. Stagione deludente al massimo. Forse il peggiore della comitiva gigliata. In costante difficoltà, sempre appannato, mai decisivo. Insicurezze che forse pagherà care, l’addio a Firenze viene dato quasi per certo. Peccato. Marco Donadel: 7. Uno che la maglia da titolare la trova sempre. Costretto agli straordinari, specialmente nella seconda parte di stagione. Può migliorare ancora, ma sarà prezioso anche nella Fiorentina del futuro. Zdravko Kuzmanovic: 7. Comincia benissimo. Una rivelazione. Ha solo 20 anni ma si vede che è già un leader. Nella seconda parte di stagione gioca sempre e comunque e accusa un po’ la fatica delle tante gare. Normale, ma ha numeri d’alta scuola e una personalità impressionante. Una vera Corvinata. Fabio Liverani: 7,5. Quando non c’è la sua assenza si sente. Doveva partire dalla panchina in questa stagione invece ha praticamente sempre giocato. Segno che, in questa Fiorentina, serviva uno come lui. Fa la differenza quasi sempre, soffre un po’ con le squadre aggressive in mezzo al campo. Ma è fondamentale. Riccardo Montolivo: 8. Gli ultimi due mesi sono da 10 in pagella. Vive un difficile inizio di stagione, dovuto agli infortuni e ad una preparazione svolta non nel migliore dei modi. Ma si riprende da vero campione dopo un periodo di appannamento. Uno che fa la differenza, uno che è già un giocatore vero. Il presente e il futuro. Massimo Gobbi: 7,5. Si scopre terzino e gioca una stagione ad alti livelli. Dopo l’addio di Balzaretti diventa titolare sulla corsia di sinistra soffiando il posto a Pasqual. Una bella scoperta, una grande annata la sua. Mezzo voto in più per aver sconfitto un certo scetticismo latente. Martin Jorgensen: 8. Che dire…ormai non ci sono più aggettivi. Esperienza in campo e fuori, uno dei leader silenziosi di questa Fiorentina. Uno che non manca mai quando c’è da tirare fuori personalità e grinta. Senza dimenticare la qualità, ne ha da vendere. Sia da centrocampista che da terzino. Prima o poi Prandelli lo metterà anche in porta. Franco Semioli: 6,5. Finale di stagione in crescendo. Nel momento migliore, dopo un difficile avvio, si infortuna. Due mesi fuori, poi il rientro. Decisivo nell’ultimo mese. Può dare ancora molto di più, appuntamento rimandato alla prossima stagione. Decisivo il suo gol a Groningen e quello del 2 a 1 sul Parma: reti decisive. Mario Alberto Santana: 7. Finalmente un’annata con molte presenze. Qualche guaio fisico, come al solito, ad inizio annata. Poi trova la giusta continuità e ritrova anche una bella condizione fisica. Oggi non ha più paura e, finalmente, sembra aver ritrovato sicurezza nei propri mezzi. Quando sta bene è uno dei pochi giocatori capaci di saltare l’uomo. Segna anche molto, positiva la sua annata. Ma può fare molto di più. Il voto ad alcuni può apparire generoso ma lo merita perché a dicembre pensava di dover smettere con il calcio e invece ha superato alla grande 18 mesi di infortuni continui. Adrian Mutu: 9. Il leader di questa Fiorentina. La prima punta di questa Fiorentina. 17 reti, numeri importantissimi, gare risolte spesso e volentieri da solo. Cala un po’ nel finale di stagione qualche la fatica si fa sentire anche sulle sue gambe. La stella di questa Fiorentina, guai a perderlo. Daniele Cacia: sv Samuel Di Carmine: 6. Merita la sufficienza perché segna una rete in Europa che vuol dire molto in soli dieci minuti di apparizione complessiva. E’ giovane, è nato a Firenze, è tifoso viola. Si farà perché ha qualità. Giampaolo Pazzini: 6. Difficile giudicarlo. 9 reti in campionato, 0 in Europa. Spesso criticato. Alterna ottimi periodi ad altri momenti di appannamento. Sente forse troppo sulle spalle il peso dell’eredità di Toni. Ma non si da per vinto e ha i numeri per convincere tutti. Magari assieme ad un’altra grande prima punta. A proposito…la domanda è la stessa di dodici mesi fa: Pazzini è una prima punta o una seconda punta? Christian Vieri: 7. Meglio non poteva fare. Acquistato a zero lire dai viola si rimette in discussione segnando reti importanti in campionato e in Coppa. Ormai non ha più i 90 minuti nelle gambe, ma ha ancora nel sangue il senso del gol. Importante in questa stagione. Pablo Daniel Osvaldo: 7,5. Segna una doppietta decisiva contro il Livorno, segna una rete che rimarrà indelebile contro la Juventus, segna contro il Parma nella gara che riapre le porte della Champions, segna a Torino una rete in rovesciata che vale il quarto posto. Poi anche qualche gara in ombra, ma giocando con poca continuità non si può pretendere sempre il massimo. La cura Prandelli sembra aver funzionato anche su di lui. E’molto giovane, ma ha qualità da vendere. Uno da tenersi stretto per il futuro. N'Diaye Papa Waigo: 6. Una rete decisiva contro la Juventus, altre buone prestazioni, poi lasciato un po’ ai margini. Probabilmente deve e può migliorare ancora tatticamente. Arrivato a gennaio non gli si poteva chiedere di più. Sparisce nel finale di stagione. Cesare Prandelli: 10.